Cronistoria di Cà Rossa – II parte
Per giugno avevamo già preparato il terreno, deciso il disegno del giardino delle graminacee (che in realtà comprende anche molte perenni) e piantato parecchie cose. Nei vialetti abbiamo distribuito dei materiali di risulta dalle demolizioni interne della casa, come fondo per la ghiaia, che avremmo aggiunto successivamente.
Contemporaneamente stavamo anche seguendo i primi lavoretti di risanamento della casa e allestendo la base per una piattaforma da istallare sotto ai due ciliegi, il tutto solamente durante i weekend liberi.
A metà estate il giardino è stato totalmente accantonato per seguire i lavori della casa, che diventavano sempre più impegnativi e sono proseguiti anche durante l’autunno successivo. Il meteo è stato molto clemente e una pioggia o due a settimana erano sufficienti ai nuovi impianti per crescere rigogliosamente e fiorire.
Nel finire dell’estate, erbacce a parte, nessuna pianta dava segni di cedimento, il terreno pesante di Cà rossa trattiene a lungo l’umidità sotterranea: le piante hanno un primo momento di defaillance quando le loro radici trovano terra così compatta intorno al loro panetto di terriccio sofficissimo, ma una volta attechito non dimostrano problemi, basta ammendare un pochino e soprattutto scegliere le piante giuste!
Anche durante l’inverno scorso la maggior parte delle nostre forze fisiche è stata dedicata ai lavori di ristrutturazione della casa, non pochi sogni e progetti invece sono stati dedicati al giardino.
Il primo giorno di primavera del 2011 abbiamo finalmente traslocato a Cà rossa! Vedevo il trasloco come una meta e invece non si rivelò che un nuovo punto di partenza. La stanchezza fisica a volte prendeva il sopravvento sulla nostra tenacia. I lavori nella casa, infatti, sono tutt’altro che finiti: solo il piano terra è agibile attualmente, e la facciata esterna della casa senza le malte è più brutta adesso che un anno fa. Io spero che per metà estate sia tutto finito. Il lato positivo è che da quando viviamo li tutto è più immediato e posso seguire i lavori e le piante con più tranquillità e costanza.
Anche quest’anno abbiamo introdotto moltissime nuove piante, ho anche voluto prendere delle rose a radice nuda a febbraio, con la speranza di poter iniziare il roseto entro l’estate. Nella foto sopra in primo piano a sinistra sedum ‘Joyce Henderson’ una varietà che sto provando, simile al ‘Matrona’ sotto certi aspetti, santolina rosmarinifolia e dietro molinia caerulea ‘Transparent’, che inizia a fiorire già adesso, ma nel giro di alcune settimane gli steli florali scoppieranno come una fontana alzandosi fino a quasi 1,80 mt. Le foglie che si vedono sulla destra, invece, sono di un iris barbata di colore giallo paglia, al quale abbiamo praticamente costruito il resto del giardino intorno: era piantato proprio li da sempre, ci sono passati sopra con i camion e, nonostante tutto, quest’anno ha fiorito!!
Siamo anche riusciti a realizzare una vasca in cemento nella piazzola centrale del giardino delle graminacee, il che mi ha permesso di collocare un fior di loto (nelumbo nocifera), traslocato dal vecchio giardino e finalmente abbiamo avuto la possibilità di cominciare a stendere la ghiaia nei vialetti. Finché ci saranno i lavori in corso in casa non voglio intralciare gli operai, né farmi patemi d’animo, quindi il cortile davanti a casa per ora rimane così com’è.
Questa parte del giardino ha in definitiva compiuto un anno: le piante si sono assestate e molto ingrossate, ma oltre alle soddisfazioni inizio ad accorgermi anche degli errori, o meglio, delle omissioni: a fine maggio non ho delle grandi fioriture, le graminacee, si sa, danno il meglio di sé da metà estate in poi, così come anche le perenni che ho usato fin’ora: verbene, helenium, aster, sedum, lobelia, …, quindi dal prossimo autunno devo assolutamente implementare le fioriture primaverili piantando bulbi e magari di quelle annuali o perenni che si disseminano senza troppi problemi, come nigella, aquilegia e centranthus.
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