Il giardino di Giugno
Come già accennavo non ci sono grandi fioriture, non ancora almeno, eppure la mattina mi sveglio prima per farmi un giretto nel giardino delle graminacee prima di andare al lavoro, vedere come sono cresciute le piante: la sorpresa di trovare sempre qualcosa di nuovo, la soddisfazione di accorgermi quanto sono cresciute. In questo momento una foglia vale quanto mille fiori.
Ho sempre una certa attrazione per i prima/dopo, sia che si tratti di magre donne grasse che riescono ad entrare nei pantaloni di molti-chili-fa, ma soprattutto quando si tratta del mio giardino. Servono molto anche per rendermi conto di eventuali errori, ma anche per capire quanto e come si possono sviluppare certe piante. Le maggiori soddisfazioni sono nelle erbacee perenni di grande taglia, che impiegano anche qualche anno a raggiungere la loro dimensione naturale, sia con le graminacee che si incespiscono e creano struttura in giardino e guadagnano lo spazio che meritano.
E’ curioso quanto siano aumentate quelle 5 piantine di stipa tenuissima ed è una soddisfazione vedere che si sono anche allegramente disseminate aumentando di volume esponenzialmente. L’eupatorium maculatum ‘Atropurpureum’ è una delle mie gioie più grandi in questo periodo, spesso mi ci metto vicino e mi misuro con lui in altezza: nel 2010 in fioritura mi arrivava all’anca, quest’anno mi ha ampiamente superato e ancora non è fiorito… L’unica cosa che mi preoccupa è il panicum virgatum ‘Heavy Metal’ che gli ho messo dietro, si è molto allargato ma in altezza non sta dando il meglio di sè… dovrebbe essere almeno 1,80 mt in fioritura… Forse devo solo essere più paziente.
Quello che manca rispetto al 2010 sono i taxus baccata fastigiata che miseramente non hanno superato l’inverno, troppe piogge hanno seriamente compromesso anche la siepe di bosso, a cui ho già sostituito una pianta, ma credo che ne seguiranno altre purtroppo.
Un’altra perenne che mi ha piacevolmente colpito è stato il trifolium rubens ‘Red Feathers’. Avevo deciso l’anno scorso di metterlo in prova, mi piaceva, ma nei vivai (pochi) che lo tenevano lo vedevo sempre malconcio, molto spesso stroncato dall’oidio e questo mi preoccupava, non voglio piante schizzinose nel mio giardino. Alla fine mi sono fatto forza, in fin dei conti è un trifoglio, mi sono detto, ed infatti lo è. Va lasciato piuttosto asciutto e drenato, è una di quelle piante che vogliono essere un po’ maltrattate. Si è anche disseminato con discrezione e la cosa mi stuzzica.
La parte del bosco è quella a cui abbiamo lavorato meno in questo periodo, eppure è quella che mi ha regalato l’emozione maggiore con le numerose graminacee selvatiche, su cui ci siamo limitati a rasare un varco, per simulare come si potrebbe sviluppare quell’area del giardino.
Un piccolo esperimento che ha dato i suoi buoni frutti è stato quello di piantare l’uva spina rossa. I frutti sono turgidi e dolci e accompagnano la visita nel boschetto. Abbiamo deciso di implementare la coltivazione di ‘piccoli frutti’: fragole, uva spina, lamponi, ribes,… Altrimenti che boschetto sarebbe senza dei piccoli dessert?!